« Leone di San Marco, leone del profeta,
ad est di Creta corre il tuo vangelo.
Si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano:
la spada e non il libro hai nella mano. »
(Francesco Guccini, Asia)
Il leone di San Marco
presente sulla colonna
di piazza San Marco a Venezia.
Le colone de San Marco e San Todaro o colone de Piazza San Marco, a Venexia, i xe do alti fusti de marmo e granido posti a l'ingresso de l'area marciana verso el molo e el bacin San Marco. Le xe sormontae da le statue dei patroni de la cità: San Marco Evanzelista e San Todaro (bizantin San Todaro de Amasia).
curiositá!! click
Il Leone di San Marco è un dipinto tempera su tela (130x368 cm) di Vittore Carpaccio, datato 1516 e conservato a Palazzo Ducale a Venezia.
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BASILICA di San Marco
“La Parola di Pietra” 1
“La Parola di Pietra” 2
“La Parola di Pietra” 3
“La Parola di Pietra” 4
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martes, 6 de febrero de 2018
Parlare di Venessia e sognare...
( Hoy he hablado de Venezia a quienes no la conocian y se sintieron trasportados por mis palabras
y mi descripciones...estuvieron en ella fascinados...)
. Non mi stancheró mai di parlare della mia Arcana e sognarla come un luogo di trasporto magico e segreto...
Sempre una insospettabile Porta verso altre dimensioni e infinite conoscenze dell'inventiva umana...
grazie per sempre mia Arcana Venessia...
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No me cansaré nunca de hablar de mi Arcana y soñarla como un lugar de intensa movilidad anímica, experiencia mágica y de misteriosa atracción
Siempre una insospechada Puerta hacia otras dimensiones y un infinito conocimiento de la inventiva humana, (imaginación, creatividad, inspiración, talento, fantasía y genio ).
Gracias por siempre mi Arcana Venessia...
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continua da sopra ...patere
Il silenzio degli ornamenti
patera pseudo bizantina
La patera in questione si trova su una parete esterna della Villa Herriot alla Giudecca.
Due parole sulla Villa in questione:
A partire dagli inizi del XX secolo, molti stranieri facoltosi scelgono di fare di Venezia la loro seconda dimora, sfruttando terreni spesso occupati da edifici dismessi nei secoli precedenti: è questo il caso del francese Herriot, che, dopo aver acquistato il terreno di una ex saponeria alla Giudecca, vi fa costruire, su progetto di Raffaele Mainella, due strutture di villa dall'architettura eclettica e con copiosi elementi decorativi come patere, formelle, colonnine e altri motivi bizantineggianti.
Nel 1947 la moglie di Herriot, dopo la morte del marito, cede il complesso di Villa Herriot al comune, lasciando allegata all'atto di vendita la volontà che esso sia adibito a scuola pubblica: l'edificio dunque diventa la scuola elementare Carlo Goldoni.
Attualmente, però, anche la scuola è stata chiusa e Villa Heriott è sede della Casa della memoria del Novecento veneziano (http://iveser.it)
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